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Il Mozambico: il
territorio |
Il Mozambico è
uno stato dell’Africa
meridionale, la sua superficie è
di 786.380 kmq. Confina a nord con la Tanzania; ad
ovest con Malawi, Zambia e Zimbabwe; a sud con
Sudafrica e Swaziland; a est si affaccia
sull’Oceano Indiano. Oltre il 60% del territorio è
pianeggiante, nella parte centrale si erge il
massiccio del monte Gorongosa,
che raggiunge i 2000 metri. Alle sue falde, prima
della lunga e devastante guerra civile, si
estendeva uno dei parchi naturali africani più
ricchi e suggestivi.
Il Mozambico è bagnato
da una cinquantina di fiumi che scendono verso
l’Oceano Indiano. I principali sono lo
Zambesi (che taglia il paese al
centro), il Limpopo a sud ed il
Rovuma al nord, che segna il
confine naturale con la Tanzania. Riguardo al
clima si hanno due zone distinte: al nord, sotto
l’influsso dei venti alisei, l’anno è suddiviso in
due stagioni monsoniche, mentre al sud domina il clima tropicale senza stagioni
ben definite. Tutta la costa, da nord a sud, è
sfiorata da una corrente calda. Il 75% del
territorio è ricoperto da foreste, savane e
steppe. Tutta la costa è cosparsa di mangrovie. La
vegetazione e la fauna hanno subito gravi
devastazioni da parte dell’uomo, alla continua
ricerca di nuovi terreni da coltivare. Tra la
fauna più diffusa, almeno prima delle lunghe
vicende della guerra, erano gnu, bufali, elefanti,
rinoceronti neri, ippopotami,
coccodrilli… |
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Il Mozambico: le
risorse |
Il Mozambico è molto
ricco di acqua, carbone e altre risorse minerali,
marmi e legni pregiati. Base dell’economia è
l’agricoltura, che interessa l’80% della
popolazione. Nelle piantagioni del nord si
coltivano il sisal (da cui si estrae una fibra
tessile molto apprezzata per fabbricare le corde
delle navi e i sacchi), cotone, canna da zucchero
e tè. La fertilissima valle del Limpopo è stata
sistemata a risaie durante l’ultimo periodo della
colonizzazione. Un prodotto tipico di
esportazione è il cajù o anacardio, che produce un
frutto simile all’arachide, ricco di oli e
principi nutritivi. Anche le risorse della pesca
non sono indifferenti: pesci, crostacei e
molluschi, e in particolare oloturie. Prima della
guerra era notevole lo sviluppo turistico delle
spiagge e dei parchi naturali; c’erano numerose
strutture turistico-alberghiere di alto livello
realizzate secondo piani di sviluppo ben
articolati e rispettosi
dell’ambiente.
Nonostante le ampie risorse
naturali, il Mozambico non è ancora riuscito a
sanare la grave situazione ereditata dal suo
recente passato: ai tradizionali fattori di
sottosviluppo (analfabetismo, carenza di
investimenti, mancanza di capitali) si sono
aggiunti l’esodo della borghesia imprenditoriale e
del personale portoghese specializzato, le
tensioni con i Paesi vicini e le rovine delle
azioni militari. Indicatori
economici: PIL: 1.353 milioni di $; Crescita annua
1996: 5,7%; PIL pro capite (1995): 810 $; Debito
estero (1995): 5.781 milioni di $; Tasso
d’inflazione: 44,6%; Importazioni: 1.213 milioni
di $; Esportazioni: 241 milioni di $; Principali
fornitori: Unione Europea (19,1%), Paesi in via di
sviluppo (72,5%), Repubblica Sudafricana (44,2%).
Principali clienti: Unione Europea (38,2%),
Giappone (12,9%), Paesi in via di sviluppo
(30%)
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Il Mozambico: la
popolazione |
Secondo una stima che risale al luglio
1999, la popolazione del Mozambico ammonta a
19.124.335 abitanti, circa un milione dei quali
concentrati nella capitale,
Maputo.
Il 45% della
popolazione rientra nella fascia di età tra zero e
quattordici anni, il 53% tra quindici e
sessantaquattro anni, mentre appena il 2% supera i
sessantacinque anni. Il 62% della popolazione vive
al di fuori delle aree urbane. Circa il 60%
della popolazione adulta è analfabeta.
Il
tasso di crescita della
popolazione tra il 1992 e il 1998 è stato del
2,5%, con un tasso di mortalità
del 17,3‰. La mortalità infantile raggiunge il
134‰ dei nati vivi. La speranza di vita alla
nascita è di 44 anni per gli
uomini e 47 anni per la donne.
La grande maggioranza (97%) discende dai
gruppi Bantu che si insediarono
in questa zona nel III-IV secolo d.C. cacciando i
preesistenti Boscimani. Rilevanti nella fascia
costiera anche gli influssi arabi, che prima
dell’arrivo dei Portoghesi avevano fondato
fiorenti empori. I principali gruppi bantu sono i
seguenti: Tsonga, Chope, Shona, Marave,
Makwa-Lomwe (il gruppo più numeroso), Yao,
Makonde, Ngoni. Le lingue e i dialetti sono molto
diversificati. La lingua ufficiale del Mozambico è
il portoghese.
La popolazione, rurale per i
4/5, vive in piccoli villaggi di capanne,
attorniati da recinti per il bestiame. I centri
urbani invece hanno un aspetto tipicamente
europeo, ed ospitavano la popolazione bianca,
quasi tutta portoghese e oggi pressoché
interamente rimpatriata. Centro principale è la
capitale, Maputo (1.070.000 abitanti), dotata di
un ottimo porto che ne fa uno dei centri
principali dell’Africa meridionale. Altri centri
importanti sono Beira e Quelimane.
La
religione principale è quella animista (circa il
50%), seguita da quella musulmana (circa 16%) e
quella cattolica (circa 14%).
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